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Vigilanza, apertura dello stato di agitazione in Emilia Romagna

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È passato ormai troppo tempo da quando è scaduto il contratto collettivo nazionale di lavoro del settore della vigilanza.

È passato ormai troppo tempo da quel primo venerdì di maggio di due anni fa quando tutto il settore della vigilanza si è fortemente mobilitato per la prima azione di sciopero.

È passato ormai troppo tempo da quando Le controparti avevano promesso di fare ogni sforzo utile e necessario per concludere la lunga trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.

È passato ormai troppo tempo da quando la politica ci aveva promesso di dedicare un occhio di riguardo per i lavoratori di un settore, come la vigilanza privata, che sembra essere abbandonata come si suol dire da Dio e dagli uomini.

È Passato ormai troppo tempo da quando ci raccontavano che i contratti vanno rinnovati e le regole sono fondamentali per garantire al settore della vigilanza una prospettiva se non di sviluppo almeno di sopravvivenza nel mare tempestoso degli appalti che fanno del minimo ribasso il loro principale obiettivo.

Sono questi i motivi principali che hanno indotto le segreterie regionali di Filcams,Fisascat e UILTuCs dell’Emilia-Romagna ad aprire una procedura di raffreddamento per tentare un’accelerazione alla riapertura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale della vigilanza.

La speranza è che le controparti datoriali e le istituzioni raccolgano questa occasione per riaprire le CONDIZIONI MINIME del negoziato proponendo alle segreterie nazionali la ripresa del confronto e soprattutto la rappresentazione delle condizioni minime.

In caso contrario non ci resterà che protestare fortemente coinvolgendo tutti i lavoratori del settore della nostra regione.

 Avvio procedura di raffreddamento e di conciliazione